domenica 25 aprile 2010

L'attore più sexy del mondo

“La bellezza ci aiuta a vivere meglio” dice James Franco, l'attore più sexy al mondo secondo la rivista www.salon.com, una delle più prestigiose nel web.

Nel 2001 interpretò James Dean con tale bravura che secondo alcuni era persino migliore all'originale. Ma James di certo non assomiglia a nessuno dei suoi colleghi di Hollywood e non frequenta la gente del cinema, preferisce la compagnia di artisti, pittori e scrittori come Dave Eggers e Marina Abramovic. Da due anni studia duramente Film direction alla New York University, dipinge e partecipa a performance artistiche nelle gallerie.


Per James Franco la bellezza è tutto, ecco perchè viene considerato uno degli ultimi esteti, una categoria che si credeva perduta nei romanzi ottocenteschi di Oscar Wilde e Jane Austen che si stà organizzando però in un mondo dove l'informazione via internet porta a una tale superficialità e dove la notizia diventa spesso violenza verbale. Ma questi “nostri” esteti cercano l'armonia e la bellezza senza rinnegare la propria epoca, lontano dai classici best seller, lontano dagli stessi show televisivi che ormai vediamo su ogni canale di ogni paese nel mondo. E per quanto possa sembrarci strano e controverso è proprio nel mondo supermediatico di Hollywood che l'attore ha ritrovato la sua dimensione. Ed è proprio lì, nel film Milk accompagnato da Sean Penn che ci arrivano i primi segnali di questo lavoro di affinamento. Esprimendo semplicemente una storia d'amore lontano da tutti gli stereotipi di un rapporto omosessuale, l'attore ha saputo commuovere il pubblico senza forzature ma con una totale naturalezza.


Non è a caso che Franco abbia sedotto la critica quando la sua carriera di attore sia diventata un lavoro part-time e la sua creatività si è diretta verso tante altre strade, come la pittura, la regia, gli studi e la scrittura.

Passa la maggior parte del suo tempo libero a studiare, scrivere, guardare qualche pellicola degli anni quaranta e qualche volta riesce persino ad andare a teatro scegliendo tra le tantissime play sui palchi di New York.

Lo stile per lui e un espressione unica del suo carattere. Ha un debole per Gucci ed è attratto dal rigore degli anni 40.


Gucci pour homme commercial

www.youtube.com/watch?v=7WTFO7trdLw&feature=related



sabato 24 aprile 2010

Gucci Icon-Temporary store opening In London

Ed ecco che il direttore creativo Frida Giannini di Gucci organizza la festa di cui ha parlato qualche giorno fa in un'intervista per celebrare l'apertura del suo nuovo Gucci Icon-Temporary store a Covent Garden nel cuore di Londra.

Mark Ronson, artista e produttore musicale ha collaborato con Frida per il design di una sneaker Gucci Ronson in edizione limitata per ogni tappa del tour. Dopo il successo dei modelli disegnati in esclusiva per New York e Miami, anche per questo pop-up store Frida ha disegnato in collaborazione con Mark la sneaker Gucci Ronson in edizione speciale per Londra.

Dopo il cocktail party in Earlham Street gli ospiti si spostanoal Ronnie Scotts, il famoso jazz club di Soho, dove più di 400 invitati hanno raggiunto Frida e l'amico Jefferson Hack, che hanno ospitato insieme l'evento in questo leggendario jazz club.

Ronnie Scotts Jazz Club

http://www.ronniescotts.co.uk/


Frida Giannini's biography

http://www.vogue.co.uk/biographies/090324-frida-giannini.aspx






Gucci Icon-Temporary store, New York


giovedì 22 aprile 2010

Alexander McQueen and his genius artworks










L'ex direttore creativo di Givenchy Alexander McQueen compie un gesto di inaudita violenza
negandosi l'alba di un nuovo giorno. Unica la mini collezione andata in scena a Parigi dello stilista trovato morto impiccato nella sua abitazione londinese l’11 febbraio 2010 all’età di 40 anni.

Nel corso della propria carriera, McQueen ha vinto il riconoscimento di “stilista inglese dell’anno” per quattro volte dal 1996 al 2003, ed ha vinto il premio “stilista dell’anno” dal consiglio Fashion Designer Awards nel 2003.

L'improvvisa scomparsa dello stilista ha sconvolto e commosso il mondo della moda e non solo. Anche chi non amava il suo stile fuori dalle righe e a volte quasi eccessivo, ora non può far altro che apprezzarne l’originalità e il contributo che ha saputo dare al mondo della moda.
Ricordiamolo con grande affetto e stima guardando alcuni dei suoi ultimi lavori.


Le Suicide Girls


Nato in America nel 2001 grazie all’idea di due intraprendenti giovani, Sean Suhl e Selena Mooney, è diventato un business e un nodo centrale per chi dell’alternativo fa il proprio stile di vita.
Poco vestite come le conigliette di Playboy ma molto più cattive. Si tratta di ragazze di stile punk, dark, indie note come Suicede Girls. Queste modelle per caso provano un piacere personale a posare davanti ai flash in tutto il loro anticonformismo, e non lo fanno a fine economico, ma sono ragazze del look non convenzionale, basato su capelli colorati e deadlocks, piercing e tatuaggi. Per loro l'importante è rappresentare un immagine alternativa, una bellezza poco comune ed un pensiero fuori dagli schemi.
Negli Stati Uniti quello delle Suicide Girls è un fenomeno che sta compiendo un decennio d'intesa esistenza. Un fenomeno di notevole portata, che ormai ci induce a considerare le Suicide Girls come veri idoli, quasi fossero delle vere star di qualche rock band. Da questa considerazione, immaginare emulazioni da parte delle nuove leve il passo è breve, spingendo così il movimento alla crescita costante.
Anche in Italia il fenomeno è in ascesa. Le Suicide sono oggi considerate delle vere e proprie web star,sono innumerevoli ormai le giovani attraenti che mettono in gioco una bellezza non convenzionale portando sui loro blog personali pensieri, idee e racconti di vita come milioni di altre ragazze che frequentano il web. In Italia il fenomeno è stato emulato dalle ragazze di SickGirl.

Dimenticatevi ormai delle classiche sexy girls da copertina o le conigliette di Playboy dai capelli biondi platinati. Qui si parla di “Suicide Girl”: tatuaggi, piercing, capelli colorati e dreadlocks, trucco appariscente e abbigliamento sopra le righe, fra lo stile dark e il fetish, perché così sono state ridefinite le nuove icone della bellezza.
Ma non basta.
Cosa dire allora a quei uomini con grande stile e raffinatezza che vanno ancora in cerca di quella classica bellezza feminile pura e incondizionata tipica degli anni '50 o '60. Non sarà arrivato il momento di rassegnarsi?

mercoledì 21 aprile 2010

Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici


L'evoluzione del clima del passato suggerisce che l'attuale riscaldamento del pianeta è da attribuirsi a cause cosmiche e solo in parte ad un aumento dell'effetto serra. Il sole, che agisce sul clima in modo diretto per irraggiamento e in modo indiretto attraverso i raggi cosmici e la nuvolosità, è probabilmente la causa principale del riscaldamento globale. Le attuali temperature rientrano nella naturale variabilità sia come valore che come rapidità di cambiamento. Le variazione del 21° secolo non dovrebbero essere diverse da quelle passate e l'aumento di temperatura nei 100 anni a venire non supererà 1° C e porterà più benefici che danni. Ecco il parere di Luciano Lepori ricercatore chimico atmosferico dell'istituto per i Processi Chimico-Fisici di Pisa.

Secondo l'ultimo rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change dell'ONU è in atto un continuo incremento nell'atmosfera di anidride carbonica, metano ed altri gas serra minori. La concentrazione di CO2 è aumentata di 100 ppm dall'epoca preindustriale, che è il livello più alto degli ultimi 650.000 anni. Molti climatologi ritengono che l'incremento della CO2 sia principalmente causato dall'attività umana ( industrie, riscaldamento e raffreddamento di edifici, smog dovuto ai trasporti etc. etc.) Fig. 1 a, b. e che questo produrrà un crescente effetto serra e quindi un riscaldamento eccezionale e senza precedenti del globo ed effetti catastrofici sul clima: innalzamento del livello del mare, scioglimento dei ghiacciai, aumento dei fenomeni climatici estremi come gli uragani e c'è chi ipotizza l'estinzione della maggioranza di specie viventi. Per evitare che tutto ciò accada prima che sia troppo tardi, è stato proposto il protocollo di Kyoto con cui i paesi industriali si impegnano a ridurre le emissioni di CO2.

Certamente, se le previsioni dell'IPCC sono corrette ci attende un futuro disastroso. La situazione per fortuna secondo alcuni ricercatori non è così drammatica e la spiegazione di ciò che sta accadendo non è così semplice. Si, è vero che il riscaldamento del pianeta è reale, ma non sappiamo se la causa dominante del pianeta e di origine antropica o naturale. Non è certo che l'incremento di CO2 sia causato prevalentemente dall'uomo. Vi sono quindi notevoli incertezze nella stima dell'effetto serra e nel prevedere quale sarà nei prossimi decenni l'aumento di temperatura del globo.
Non sappiamo se questo incremento porterà danni o benefici. Le misure che si intendono adottare per limitare i temuti danni o benefici sono inoltre inefficaci e pericolose oltre al fatto che potrebbero dare origine a gravi conseguenze economiche.

Be, visto che le ipotesi dei più brillanti climatologi, studiosi e ricercatori del mondo sono in continua contraddizione, non ci rimane altro che chiederci: che cose accadrà al nostro pianeta tra 50 o 100 anni? Noi nel nostro piccolo possiamo comunque cercare di condurre una vita dignitosa nel rispetto per l'ambiente e far si che i nostri figli possano ereditare buoni risultati dalle nostre azioni.
Sarebbe già un traguardo importante non credete?